domenica 15 maggio 2011

Alix: Parte Prima

Negli anni '70 del XIX secolo, l'Assia – Darmastad, o Assia del Reno (Hessen), era un piccolo Granducato della Germania Centrale che, anche a seguito dell'unificazione del Paese sotto la corona di Prussia, aveva potuto mantenere una certa indipendenza – di fatto il Granduca governava per contro dell'imperatore.

Il suo Granduca era Ludwig (spesso tradotto come Luigi invece che come Ludovico) III, un anziano ma energico signore alto più di due metri che governava il suo piccolo lembo di terra dal 1848.

Ludwig non aveva avuto eredi da nessuno dei suoi due matrimoni; per questo il titolo di erede era passato nelle mani del fratello minore Karl.

Questi morì nel marzo 1877 e il titolo di erede passò al suo primogenito, Friederich Wilhelm Ludwig. Anche il Granduca Ludwig mancò, di lì a qualche mese (giugno), e Friederich Wilhelm Ludwig divenne Granduca col nome di Ludwig IV, al secolo Luigi IV.

Al momento in cui divenne Granduca, Ludwig aveva quarant'anni; quindici anni prima, nel 1862, aveva fatto un matrimonio “importante”, prendendo in moglie la figlia terzogenita della Regina Vittoria d'Inghilterra. Non poteva sapere che la sua prole, molto meno importante di tanti altri nobili europei, si sarebbe trovata a giocare ruoli di grande importanza nella storia dell'Europa di lì a qualche decennio.


Alice Maud Mary, sua moglie, aveva diciannove anni quando lo sposò, ed era considerata la meno bella delle figlie di Vittoria, e per questo considerata poco più di un'inetta; in realtà era, nonostante la riservatezza e la timidezza, una donna forte, colta, molto religiosa e devota ai bisognosi. Era la più indipendente e progressista dei figli della regina Vittoria, ed una convinta sostenitrice dei diritti alle donne, il che la distinse all'interno della famiglia – indipendenza e forza di carattere che le sue figlie erediteranno, e che destava grande preoccupazione alla regina, che l'avrebbe voluta figlia e sposa dedita ai doveri e senza grilli per la testa.

Il matrimonio fu da molti giudicato “mediocre” per Alice che, in quanto figlia della più potente sovrana d'Europa, avrebbe forse potuto aspirare a ben altri pretendenti, più influenti politicamente, o più utili alle alleanze strategiche per il Regno Unito; fu però la stessa Vittoria, durante una visita a Darmastadt – la capitale del piccolo Granducato d'Assia – per conoscere la sorella di Luigi, Anna, come possibile moglie di uno dei suoi figli, a essere positivamente colpita da Luigi. Invitò quindi lui e suo fratello Heinrich al Palazzo Balmoral, in Scozia, e notò con approvazione che Luigi e Alice si innamorarono dell'amore entusiastico e puro tipico dei giovani. Pare che sia stato il Principe Consorte Albert, il padre di Alice, a intimare a Ludwig di chiedere in fretta la mano di lei; forse, aveva paura che non sarebbe stato facile trovare un altro uomo disposto a sposare la sua “brutta” e troppo indipendente terzogenita?

Il giorno del matrimonio (1 luglio 1862), purtroppo, non fu felice e spensierato come avrebbe dovuto: solo sei mesi prima, il 14 dicembre 1861, nel pieno dei preparativi per le nozze di Alice, Albert era morto di tifo. Da allora Vittoria era precipitata in uno stato di vedovanza perenne che coinvolse emotivamente e a lungo tutta la famiglia al punto che tutta la celebrazione delle nozze tra Alice e Ludwig sembrò un funerale: si rinunciò, per lutto, alla sontuosa festa organizzata a Londra, e si improvvisò un altare nella sala da pranzo del Palazzo di Osborne House, sull'isola di Wight, l'unica stanza abbastanza ampia per contenere gli invitati; Vittoria portava ancora il lutto, e non smise l'abito nero nemmeno per le nozze della figlia (ma, d'altronde, non lo smise per il resto della vita), e Alice, benché indossasse l'abito bianco come da tradizione, sembrava davvero più la partecipante ad un funerale che una sposina felice. Quasi a coronamento di una giornata già di per sé lugubre e malinconica, poco dopo la fine della funzione un violento temporale scosse l'isola.


Il matrimonio, però, nonostante i cattivi auspici, durò per tutta la vita di Alice (sebbene l'amore adolescenziale sfumò in fretta) e fu prolifico; entro i primi dieci anni di matrimonio vide infatti la nascita di cinque bambini: Viktoria Alberta Elisabeth Mathilde Marie (“Vicky” – 5 aprile 1863), Elisabeth Alexandra Luise Alice (“Ella” – 1 novembre 1864), Irene Luisa Maria Anna (11 luglio 1866), Ernest Ludwig Karl Albert Wilhelm (“Ernie” – 25 novembre 1868), Friederich Wilhelm August Viktor Leopold Ludwig (“Frittie” – 7 ottobre 1870).

I primi anni di Alice a Darmstadt non furono affatto facili come lei si era immaginata, a causa della guerra contro la Prussia di Bismarck; il cancelliere, infatti, chiedeva che alcuni ducati danesi di lingua tedesca fossero annessi alla Prussia, e questo scatenò una guerra contro la Danimarca, nella quale i vari stati tedeschi non ancora unificati presero le parti di uno o dell'altro dei contendenti. Ludwig si schierò con la Danimarca. La guerra fu vinta dalla Prussia, e questo fece dell'Assia uno stato suddito degli Hoenzollern, situazione che fu rafforzata dalla guerra Franco – Prussiana del 1871 e dalla conseguente unione di tutti gli stati tedeschi sotto la corona prussiana.

Oltre all'indipendenza, il Granducato perse anche ingenti somme di denaro, che servirono a pagare gli indennizzi di guerra; Alice si trovò così a dover fare i conti di un bilancio familiare tutt'altro che nobile, e imparò a risparmiare praticamente su tutto – cosa che riuscì a fare senza mai perdere la dignità.

Alice e Ludwig erano profondamente diversi, e purtroppo lo scoprirono presto – lei era colta, e ne andava orgogliosa, leggeva avidamente e scriveva fiumi di lettere; era riservata e molto emotiva e sensibile. Ludwig, al contrario, sembrava freddo, non leggeva mai, amava divertimenti mondani e scriveva, come disse Alice stessa, lettere molto infantili. Nonostante questo, anni dopo Alice confessò di non rimpiangere la sua scelta di averla sposato.

Ma Alice non era felice: non solo le cinque gravidanze ravvicinate la provarono molto, ma non riusciva ad adattarsi al nuovo ambiente. Già tendenzialmente malinconica per sua natura e per la rigida educazione ricevuta, non riusciva a sentirsi a casa a Darmstadt, e continuò ad essere considerata una straniera; pur amando Ludwig, si sentiva incompresa e sola; iniziò a soffrire di malattie di causa ignota, quasi certamente psicosomatiche, e la sua tendenza a sfinirsi senza ritegno per aiutare gli altri certo non le faceva bene. Sul finire del 1871 suo fratello maggiore Albert (“Bertie”, il futuro re Edoardo VII), erede al trono e suo fratello prediletto, si ammalò di tifo: terrorizzata all'idea di poterlo perdere come era già accaduto col padre, corse al suo capezzale. Non abbandonò il fratello per intere settimane, finché Bertie non fu giudicato salvo; a quel punto Alice era fisicamente distrutta. A complicare il tutto, era nuovamente incinta, e, consapevole di quanto si fosse stremata, arrivò a pensare che il bambino non ce l'avrebbe fatta.

Ce la fece: il 6 giugno, Alice diede alla luce una bambina, non solo viva, ma anche sana e straordinariamente bella, oltre che destinata a diventare molto più famosa di qualunque altro membro della famiglia.

Il 1 luglio 1872, Alice e Luigi festeggiavano il loro decimo anniversario di matrimonio, e, allo stesso tempo, battezzavano la loro piccola, alla quale furono dati i nomi di Alix Viktoria Helena Luise Beatrice (i nomi delle sorelle di sua madre), che in famiglia sarà chiamata “Alicky” o “Sunny”.

Alice avrebbe voluto dare alla figlia minore il proprio nome ma, come scrisse in una lettera a sua madre, questo veniva storpiato nella pronuncia tedesca; per questo scelse il suo diminutivo, Alix, più semplice da essere pronunciato.

La nuova arrivata della famiglia era una bella bimba sana, paffuta, con un simpatico ricciolo di capelli biondo fulvo e occhi vivi e brillanti. Alla madre, Alice scrisse che la piccola Alix somigliava molto a sua sorella Ella, ma i suoi lineamenti erano più minuti ed i suoi occhi grigi più scuri, tanto da sembrare quasi neri.

Era, fin da piccolissima, una bambina molto dolce e anche molto allegra, che rideva e sorrideva sempre, era divertente e spensierata. Eppure, qualcosa di più grande sembrava non volere che la piccola Alicky – chiamata Sunny proprio per la sua contagiosa allegria – continuasse a ridere.

Alix non aveva nemmeno un anno quando, nel maggio del 1873, la prima grande tragedia scosse la sua famiglia: suo fratello Frittie, che allora aveva tre anni, giocando cadde da una finestra. All'inizio parve potersi salvare, poiché non aveva lesioni gravi, ma alla sera era già morto: un colpo alla testa aveva innescato una letale emorragia celebrale, che nel giro di pochissime ore si portò via il bambino.

Forse, un bambino sano avrebbe potuto sopravvivere; ma Frittie, a differenza di suo fratello maggiore Ernie, aveva ereditato “la malattia”: l'emofilia.

Malattia genetica ereditaria, l'emofilia è una ridotta capacità di coagulazione del sangue dovuta alla mancanza di un particolare enzima; poiché il gene agisce solo sul cromosoma Y, solo i maschi ne sono affetti, ma si trasmette per difetto di geni X – di fatto, le donne ne sono portatrici sane, e viene trasmessa ai figli maschi da madre portatrici.

Attualmente esistono cure efficaci, al punto che gli emofiliaci possono condurre una vita normale; ma all'epoca della malattia si conosceva ben poco, delle sue cure tanto meno. Il gene, dovuto probabilmente ad un difetto nei cromosomi della Regina Vittoria, si espanse tramite lei in quasi tutte le case regnanti d'Europa, al punto da essere, per via di una concatenazione di cause, uno dei motivi scatenanti della Rivoluzione Russa – e, conseguentemente, del truce assassinio di due delle figlie di Alice e Ludwig, Alix e Ella.

La morte improvvisa e tragica di Frittie, oltre alla consapevolezza della sua malattia ebbero un potere devastante su Alice, che da allora non desiderò altro che riunirsi al suo bambino, e iniziò a parlare di Morte e di Destino, chiudendosi nel suo dolore. Non permise che il ricordo del piccolo Frittie svanisse nella memoria degli altri suoi figli, e iniziò a parlarne loro in continuazione. Così la piccola Alix, troppo piccola per avere ricordi del fratello, crebbe con un manto di fatalismo e di pensiero della Morte appiccicato addosso. Rafforzato questo da altre tragedie familiari, Alix non riuscirà mai più a liberarsene.

Il 24 maggio 1874 Alice diede alla luce la sua ultima figlia, Maria, “May”; al tempo del battesimo della bimba, Alix era ancora allegra e gaia, e sua madre la chiamava sempre Sunny; la Regina Vittoria la adorava, e la preferiva tra tutti i suoi nipoti, definendola “la piccola, cara, divertente Alicky”. Rimarrà, d'altronde, la sua nipote prediletta per sempre.

Alice, nonostante i suoi dolori personali, si occupò con dedizione dell'educazione dei figli, che fu impartita con serietà e continuità.

Assunse per loro una tipica bambinaia inglese, Miss Orchard, che impartì ai bambini anche le loro prime lezioni.

I figli di Alice ricevettero un'ottima istruzione; alcuni di loro, tra cui Alix e Ernie, avevano ereditato dalla madre la passione per la lettura e la cultura, e divennero persone colte e artistiche. Ernie diventerà famoso per il suo amore per l'arte e per il suo mecenatismo, che faranno di Darmstadt, durante il suo Granducato, luogo di incontro di artisti; Alix rimarrà per tutta la vita un'avida e appassionata lettrice, oltre che una donna di rara cultura, oltre che intelligenza e perspicacia.

Quando Ludwig divenne Granduca, nel 1877, Alix aveva cinque anni, e viveva un'esistenza semplice ed un'infanzia felice, tra i palazzi e una famiglia affettuosa. I bambini erano molto uniti, le più grandi amavano prendersi cura dei più piccoli; essendo rimasto l'unico maschio, Ernie era coccolato dalle tre sorelle più grandi e adorato dalle due più piccole, ma non fu mai viziato: Alice voleva per loro un'educazione semplice e spartana.

Nonostante l'attenzione riservata all'educazione e l'istruzione dei suoi figli, Alice non faceva davvero parte della loro vita. Cercava di espiare i dolori della sua anima occupandosi dei bisognosi, e inoltre stava sempre meno bene fisicamente; sempre più spesso si sentiva “priva di forze” e si chiuse in sé stessa. Era come se pensasse che la vita non potesse più darle nulla.

Il peggio, purtroppo, doveva ancora venire. Durante l'estate del 1878, Alice, Ludwig e i bambini viaggiarono a lungo in Europa, presso vari parenti coronati e non; fecero ritorno a Darmstadt con l'inizio dell'autunno, dove la tragedia li stava aspettando.

La sera del 5 novembre i bambini erano riuniti in salotto, dove Viktoria, la maggiore, che aveva quattordici anni, stava leggendo ad alta voce “Alice nel paese delle meraviglie.”

Si interruppe accusando di avere un forte mal di gola, e chiese di andare a dormire; quando le salì la febbre, Alice mandò subito a chiamare il medico, che diagnosticò difterite.

Alice, allarmata, tentò di allontanare i bambini perché non fossero contagiati, ma ormai era troppo tardi: uno dopo l'altro tutti gli altri si ammalarono, compreso Ludwig. Soltanto Ella rimase illesa, e pertanto Alice la allontanò, mandandola dalla madre di Ludwig perché non si ammalasse a sua volta.

Fin da subito, la malattia si rivelò essere stata contratta in forma molto grave, e fin dai primi giorni i bambini furono più volte, a turno, in fin di vita per soffocamento. Terrorizzata, angosciata, e incapace di dare loro sollievo, Alice assistette tutti senza sosta, passando dal capezzale di uno a quello dell'altro per un mese e mezzo, senza mai riposare.

La notte del 16 dicembre, solo undici giorni dopo che Viktoria aveva accusato i primi sintomi, la piccola May morì nel delirio. Alice ne rimase sconvolta, ma si fece forza decidendo di nasconderlo agli altri bambini, preoccupata che un dolore tale potesse peggiorare le loro condizioni. Solo con Ernie, dopo giorni di suppliche, cedette, ed il bambino sprofondò nello sgomento.

Stremata dalle cure portate alla famiglia, lentamente Alice perse le forze, fino a che non si ammalò a sua volta. Già prima debole e sfinita, Alice cadde nel deliquio, peggiorando continuamente, nonostante l'affannarsi di più medici al suo capezzale.

Morì senza soffrire: entrò in coma nella notte tra il 13 ed il 14 dicembre, invocando, nell'ultimo momento di lucidità, la figlioletta ed il padre – che era morto proprio lo stesso giorno, diciassette anni prima. Alice non si svegliò più.

Nonostante fosse sempre stata una sorta di “outsider” della famiglia, tutti rimasero sbigottiti e increduli di fronte alla morte di Alice. Suo fratello Bertie credette di morire lui stesso per il dolore; la regina Vittoria, annientata, riuscì comunque a pensare ai bambini che Alice aveva lasciato orfani, e di loro si occuperà, con dedizione e affetto, per diversi anni a venire, soprattutto della più piccola, Alix, la sua adorata Alicky.






Quando giunse Natale, il mondo di Alix era stato completamente, inevitabilmente sconvolto. Fu il colpo letale alla contagiosa e spontanea allegria di Sunny: quando guarì e tornò a vivere, Alix non era più Sunny, la bambina che rideva con la fossetta sulla guancia, ma una bambina diversa, triste e malinconica. Vederla sorridere divenne sempre più raro e difficile, e di Sunny non ci fu che uno sbiadito ricordo.

Il lutto e la tragedia distrussero la sua infanzia, e quel manto di fatalismo e attrazione per il dolore che già Alice aveva indossato, calò pesantemente anche sulle piccole, fragili spalle di Alix. Non riuscirà mai più a toglierselo e anzi, sembrerà diventare sempre più pesante col passare degli anni.




In the 1860's Hessen – Darmstadt, or Rhein – Hessen (Hessen) was a small grand duchy in central Germany which maintained a certain independence, partly because of the union of the country under the Government of Prussia – as a matter of fact the grand duke governed on behalf of the emperor.

The grand duke was Ludwig (often translated as Louis instead of Ludovic) III, an old, energetic two-meter tall man who had governed his little piece of land since 1848.

Ludwig was heirless in spite of his two marriages; for this reason his younger brother Karl was appointed heir.

He died in March 1877 and his firstborn Friederich Wilhelm Ludwig would become grand duke. The grand duke Ludwig died little later (in June), so Friederich Wilhelm Ludwig became grand duke ; he was called Ludwig IV and was known as Louis IV.

Ludwig was 40 when he became grand duke; fifteen years before, in 1862, he had married an “important” woman, taking the third-born daughter of Victoria, the queen of England, to wife. At the time he couldn't imagine that his offspring would play an important role in Europe in the decades to follow.


Alice Maud Mary, his wife, was 19 when she got married to him and was considered the less beautiful daughter of Victoria, therefore little more than worthless; in fact, in spite of her reserve and shiness, she was strong, cultivated, very religious and devoted to the poor. She was the most independent and progressive of the Queen's children and she supported the women's rights with conviction, which made her stand out of the family – independence and a strong personality will be inherited by her daughters but waere a real worry for the Queen, who wanted her to be dedicated to the family and to have her feets on the ground.

The marriage was said to be “poor” for Alice: being the daughter of the most powerful queen in Europe, she could have aspired to better admirers, who had a greater political influence or who may be more “useful” for strategic alliances for the United Kingdom. It was Victoria who was impressed at Louis, during the visit in Darmstadt – the capital city of the small grand duchy of Hessen – she paid to get to know Louis' sister, Anna, as a potential wife for one of her sons. She invited him and his brother Heinrich to Balmoral Palace, in Scotland, and nodded approval to Louis and Alice falling in love with each other, as enthusiastically as young people do. It is said that Prince Albert, Alice's father, called on Ludwig to ask his daughter to marry him as soon as possible; maybe he was afraid of not finding another man who would marry her “ugly” and too independent third-born daughter.

Unfortunately the day they got married (1st July 1862) wasn't as happy and joyful as they had hoped: just six months earlier, on 14th December 1861, as they were getting the marriage ready, Albert died of typhus. Since then Victoria had fallen in a state of widowhood that involved emotively the whole family for a long time, so that Alice and Ludwig's marriage resembled a funeral: the luxurious party in London was called off and the altar was improvised in the dining room in Osborne House Palace, on the Isle of Wight, since it was the only room that was big enough for all the guests. Victoria didn't come out of mourning even for her daughter's marriage (she didn't come out of mourning for the rest of her life, after all) and Alice, traditionally wearing the white dress, really seemed as if she was taking part in a funeral instead of being a happy bride. As if that were not enough, this gloomy and depressing day ended with a violent storm that shook the island.


Despite the ill omen, the marriage lasted all Alice's life (even if her adolescent love rapidly faded away) and was prolific. In the first ten years five children were born: Viktoria Alberta Elisabeth Mathilde Marie (“Vicky” - 5th April 1863), Elisabeth Alexandra Luise Alice (“Ella” - 1st November 1864), Irene Luisa Maria Anna (11th July 1866), Ernest Ludwig Karl Albert Wilhelm (“Earnie” - 25th November 1868), Friederich Wilhelm August Viktor Leopold Ludwig (“Frittie” - 7th October 1870).

The first years Alice spent in Darmastadt weren't as easy as she imagined them to be because of the war against Bismarck's Prussia. As a matter of fact, Bismarck wanted some Danish, German-speaking dukedoms to be annexed to Prussia; this sparked off a war against Denmark, where the German states – which hadn't been unified yet – sided with or against Denmark. Ludwig sided with Denmark. Prussia won the war, which made Hessen a subject state of the Hohenzollern. This situation was enforced by the French-Prussian war in 1871 and the following union of the German states under the Prussian Government.

Not only did the grand duchy lose its independence, but also a vast amount of money to pay the war damages. So Alice found herself having to manage a familiar budget that was anything but noble and learned to save money on almost everything – which she managed in a dignified way.

Alice and Ludwig were deeply different, which they found out after a short time: she was cultivated, and was proud of it, she used to read eagerly and to write loads of letters; she was discrete, very emotional and sensitive. He, however, seemed to be cold, never read, loved the high life and, as Alice said, wrote very childish letters. Dispite this, years later Alice confessed she didn't regret having married him.

However, Alice wasn't happy: not only was she severely tried by the five pregnancies, but she wasn't able to get used to the new environment either. Being gloomy by nature, and because of the education she had received, she couldn't make herself at home in Darmstadt, where she was still considered a stranger. Even if she loved Ludwig, she felt misunderstood and lonely. She began suffering unknown illnesses, which were probably psico-somatic in nature, and her tendency to help other people to exhaustion made the situation even worse.

At the end of 1871 her elder brother Albert (“Bertie”, the future King Edward VII), who was the heir and her favourite sibling, fell ill with typhoid: being terrified of losing him as she had lost her father, Alice ran to his bedside. She stayed at his bedside for whole weeks, until Bertie recovered. Alice was off colour by then. To make the thing worse, she was pregnant again, and being aware of the fact that she was worn-out, she thought her baby wouldn't survive.

But the baby made it: on 6th June, Alice gave birth to a healty, extraordinarily beautiful daughter, which would become more famous that any other member of the family.


On 1st July 1872 Alice and Luigi celebrated their tenth anniversary and baptised their baby, who was named Alix Viktoria Helena Luise Beatrice (the names of her mother's sisters) but was called “Alicky” or “Sunny” in the family.

Alice wanted to give her daughter her name but, as she told in a letter she wrote to her mother, it was twisted in the German pronounciation and therefore she decided the short form Alix, which was simpler to pronounce.

The newborn child was beautiful, sane and chubby, with a funny blond curl and brilliant, lively eyes. Alice wrote her mother that little Alix looked a lot like her sister Ella, but her facelines were lighter and her grey eyes were darker, almost black.

Since she was a baby she had been very sweet and cheerful, she always laughed or smiled, she was funny and careless. However, something bigger than little Alicky – who was called Sunny exactly because of her contagious cheerfulness - didn't want her to keep on smiling.

Alix was not even one year old when, in May 1873, the first great tragedy shook her family: her brother Frittie, who was three at the time, fell off a window while he was playing. At first it seemed as if his life could be saved, since it seemed he wasn't injoured very seriously, but in the evening he died: the hit on his head caused a lethal cerebral hemorrhage that killed the baby in a couple of hours.

Maybe a sane baby could have survived, but Frittie, as opposite to his elder brother Ernie, inherited the “illness” called hemophilia.

Hemophilia is a hereditary genetic illness that prevents blood to coagulate properly because of the lack of a particular enzyme. Since the enzyme only acts on the Y chromosome, just the males are affected, but it is transmitted because of lack of X genes – in fact women are the healthy carriers, so its carriers mothers who transmit the illness to the sons.

Nowadays there are effective cures so that hemophiliacs can live a normal life, but at that time people knew very few about the illness, let alone the cure. The gene, probably because of a defect in Queen Victoria's chromosomes, spred to all reigning houses in Europe, becoming one of the causes that set off the Russian Revolution – and, as a conseguence, the fierce assassination of two of Alice and Ludwig's daughters, namely Alix and Ella.

The sudden, tragic death of Frittie and the awareness of his illness had a devastating effect on Alice, who didn't want to take care of the children since then, started to talk about Death and Faith, closed herself in grief. She didn't allow the thought of little Frittie to vanish in the memory of her children and began talking about him over and over. So little Alix, who was too young to remember her brother, grew in an athmosphere permeated with fatalism and thought of death. This was intensified by other familiar tragedies, so that Alix couldn't escape it any more.

On 24th May 1874 Alice gave birth to the last daughter, Maria, “May”. When the girl was baptised, Alix was still happy and cheerful and her mother always called her “Sunny”. Queen Victoria loved her and prefered her to all her grand-children, calling her “little, sweet, funny Alicky”. After all, she would be her favourite grand-child forever.

In spite of her personal sorrows, Alice dedicated herself to her children's education seriously and continuously.

She engaged a typical English nanny for them, Miss Orchard, who gave the children their first lessons.

The education Alice's children received was brilliant. Some of them, like Alix and Ernie, inherited from their mother the passion for reading and culture and became cultivated and artistic people. Ernie became famous for his love for arts and patronage, and when he was Grand Duke he turned Darmstadt into a place were artists gathered. For all her life Alix read passionately and eagerly and was a cultivated, intelligent and clever woman.


When Ludwig became Grand Duke in 1877 Alix was five and lived a happy and frugal life in the palace within a loving family. The children were very close, the elder ones took care of the younger ones. Being the only male, Ernie was cuddled by the three elder sisters and worshipped by the younger ones, but he had never been spoiled: Alice wanted her children to receive a simple and Spartan education.

Despite the attention she paid to the upbringing and the education of her children, Alice wasn't really part of their life. She tried to expiate her sorrows helping the poor, and phisically she felt worse from day to day; she often felt worn-out and withdrew into herself. It was as if she felt that life could give her nothing more.

However, the worst came later. In summer 1878 Alice, Ludwig and the children made a long trip through Europe, visiting noble and not noble relatives. They came back to Darmstadt at the beginning of autumn, when the tragedy was lying in wait.

In the evening of the 5th November the children were gathered in the living room, where Victoria – the eldest, aged 14 – was reading aloud “Alice in wonderland”.

She broke off because she had a sore throat and went to sleep; when she had a very high temperature, Alice sent for the doctor, whose diagnosis was diphtheritis.

Alice was frightened and kept away the children because she was afraid they could get infected, but it was too late: they became ill one after the other, and Ludwig too. Only Ella wasn't infected, so Alice sent her away to Ludwig's mother.

It was immediately clear that the illness was serious, and the children risked of soffocating from the earliest days on.

Alice was terrified, anxious and unable to give them relief; she assisted all of them without pausing, going restlessly from one bedside to the other for a month.

On 16th November, at night, just eleven days after Viktoria complained of the first symptoms, little Mary died raving. Alice was shocked but tried to get herself together trying to hide her shock from the children, being afraid that such a grief would worsen their condition. She just told Ernie the truth, after his begging, and the child was dismayed.

Alice was worn-out by all the care for the family and eventually got infected in her turn. Alice, who was already weak and off-colour, raved and worsened progressively, in spite of being cured by several doctors.

She died painlessly: she went into coma in the night between the 13th and 14th December and, in one of the last lucid intervals, called her little daughter and her dad – who had died the same day 17 years before. Alice never woke again.


Even though Alix had been a sort of “outsider” of the family for all her life, everybody was shocked and dismayed when she died. Her brother Bertie thought he would die of grief. Queen Victoria was destroyed but managed to take care of the children, who were left orphans, with devotion and affection for the years to come, especially as far as the youngest, Alix, her dear Alicky, is concerned.

When Christmas came, Alix's world was completely, definitely deranged. This came as a fatal blow to Sunny's contagious and spontaneous cheerfulness: when she came back to life, Alix wasn't Sunny any more, a girl who smiled with a dimple on her cheek, but a different girl, sad and gloomy. It became more and more rare to see her smile, just a vague recollection of Sunny was left.

Grief and tragedy destroyed her childhood, and the cover of fatalism and attraction for pain that belonged to Alice now came down on Alix's little, fragile shoulders. She wouldn't be able to wear it off; on the contrary, it would become heavier and heavier the following years.


Traduzione a cura di /english translation by

Ramona Pellegrino

all right reserved.



Nota alle fotografie:

  1. Ludwig IV, circa 1877

  2. La Principessa Alice, Granduchessa d'Assia e del Reno, anni '70 del XIX secolo

  3. Alice il giorno del suo matrimonio, 1 luglio 1862

  4. Alie e Ludwig con Vicky e Ella, ca.1866

  5. Alix, 1876

  6. Frittie, 1870

  7. May, 1876

  8. I figli di Ludwig e Alice, 1875 ca. Da sin: Ella, Ernie, Irene con in braccio May, Alix seduta, Vicky.

  9. Alice e i suoi figli, 1876 ca.: da sin. Dietro Ella, Vicky e Irene; Alie tiene in braccio May, in mezzo tra Alix e Ernie.

  10. Alice, 1878

  11. Alix, 1879



6 commenti:

  1. I'm writing the second part... itslongerthan i believed! i'm having the time of mylife writing it! thank you so much anne ^^

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Grazie Loredana, effettivamente sono qui per questo... se hai suggerimenti, scrivimi pure per e mail o per PM, mi piace l'idea di una bella collaborazione ^^

    Martina

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  4. Sunny!!

    I am not surprised that once you started to write about the family, you are writing lot!! =) Have fun!
    I know you will!

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  5. Ancora i miei complimenti Sunny
    E' un piacere seguire il tuo Blog
    Continua così Ciao

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