giovedì 26 maggio 2011

Alix - Parte terza

Nel maggio del 1888, anche l'ultima figlia nubile di Ludwig e Alice, Irene, andò sposa ad un cugino diretto, Heinrich, figlio del Kaiser e di sua zia Victoria (sorella di Alice), fratello minore dell'erede e futuro imperatore Wilhlem.

A scegliere Irene come sposa per Heinrich fu nientemeno che la madre di lui, Victoria, che tra tutti i nipoti amava particolarmente Irene; il corteggiamento fu tenuto nascosto alla regina Vittoria – tutti sapevano che non sarebbe stata d'accordo – che fu informata dalla figlia maggiore solo a nozze programmate. Ovviamente, l'anziana sovrana si offese con la figlia, e questo causò un piccolo incidente familiare.

Come già Irene, anche Heinrich aveva un carattere dolce e accomodante, ed un'indole pacata e allegra; il loro matrimonio fu felice, ed in famiglia venivano chiamati "The very amables", ovvero, all'incirca, "Quelli tanto adorabili".

Il matrimonio di Irene, e soprattutto la sua prole, però, risvegliarono, senza che lei potesse farci nulla, l'Uono Nero della famiglia: l'emofilia. Irene ebbe infatti tre figli maschi, due dei quali – il maggiore, Waldemar, e il minore, Heinrich – affetti dal morbo della famiglia. Waldemar nacque poco prima che Alix ed Ernie facessero ritorno a Darmstadt, e la scoperta della sua malattia lasciò tutti sconvolti. Waldemar, però, nonostante l'emofilia, visse una vita abbastanza lunga, si sposò e morì a più di cinquant'anni d'età.

Ironia della sorte, il figlio minore di Irene, Heirich, morirà a quattro anni nel febbraio del 1904, solo sei mesi prima che Alix dia alla luce il suo ultimo figlio e unico maschio, Aleksej, che sarà anch'egli malato.

Irene e Alix saranno le uniche tra le quattro sorelle d'Assia – Darmstadt ad avere figli malati: i due figli maschi di Vicky, George e Luis, saranno entrambi sani, mentre Ella e Sergej non avranno figli.


Per Alix fu un momento particolare della sua vita: proprio nel momento in cui Irene, l'ultima sorella che era rimasta con lei, si sposava e la lasciava sola, lei compiva sedici anni, il per una ragazza significava il debutto in società, ovvero diventare ufficialmente parte della vita mondana della Corte.

La Regina Vittoria le permise a quel tempo, per lenire all'assenza di Irene, di avere una dama di compagnia che le rendesse meno pesante la solitudine; come era solita, Vittoria consigliò personalmente la governante dei figli di sua figlia Elena, che, secondo lei, era abbastanza dolce e simpatica da rallegrare la vita della sua Alicky.

Il consiglio, come sempre, fu seguito quasi alla lettera, e Gretchen Von Fabrice diventò la dama di compagnia di Alix. Poichè quest'ultima era ancora troppo giovane per dover far la parte della signora del palazzo, Gretchen ebbe davvero il compito di tenerle compagnia, oltre che aiutarla a prepararsi per il rito della Confermazione.

Esso era un importante rito di passaggio della fede luterana, il quale aveva anche il compito di rendere meglio presentabili le ragazze delle corti protestanti in società; aver ottenuto la Confermazione, faceva di una ragazza una buona luterana e, quindi, un buon partito per le corti ugualmente protestanti.

Alla Confermazione seguì quindi il debutto il società, un avvenimento epocale nella vita di una ragazza nobile: pare che, al tempo, a meno che una ragazza non avesse straordinarie doti personali, se il suo debutto in società fosse stato un fallimento, lei stessa avrebbe avuto una vita miserabile.

Considerata l'importanza dell'avvenimento, quindi, Ludwig non ebbe ripensamenti quando si accorse che le spese per organizzarlo al meglio sarebbero state ingenti, ed organizzò un magnifico, enorme ballo al Palazzo Nuovo, invitando centinaia di persone. Per l'occasione, non solo Vicky e Irene tornarono per qualche giorno alla casa paterna, ma perfino Ella ed il marito lasciarono Mosca per prendervi parte.

Debuttare in società per una ragazza significava diventare ufficialmente maritabile e, quindi, che la danza per trovare uno sposo adeguato avrebbe preso inizio. Può essere che Alix, schiva e riservata, non scese al ballo con intenti matrimoniali – anche perchè era ancora troppo giovane – ma questo passaggio significava che, d'ora in poi, essendo l'unica figlia nubile di Ludwig, essendo orfana di madre ed avendo età adulta, avrebbe dovuto essere la signora del Palazzo Nuovo.

Questo significava essere padrona di casa per suo padre e organizzare inviti per pranzi, tè, balli, riceevimenti e feste, e presiedere a qualunque cosa richiesta dall'etichetta, in mancanza della madre.

Una grossa responsabilità, visto il carattere introverso di Alix, ma che lei adempì sempre al meglio.


Pochi mesi dopo, nel gennaio del 1889, Ludwig, Alix ed Ernie scelsero di accettare l'invito di Ella e andarla a trovare a Pietroburgo. Da quando lei si era sposata, nel 1884, si erano rivisti solo per il debutto in società di Alix, e ritrovarsi era stato così bello per tutti, che Ella non aveva potuto non invitarli a stare un po' con loro per la stagione invernale a Pietroburgo.

Questa volta, nel pieno del gelido ma affascinante inverno russo, Ludwig e i suoi due figli non furomo più alloggiati in una residenza di vacanza, bensì nel cuore della capitale, al palazzo Belosselskj – Belozerskj, sulle rive della Neva, che era la residenza invernale di Ella e Sergej.

A San Pietroburgo, inverno significava feste e divertimenti: durante la stagione fredda, infatti, tutte le famiglie nobili della capitale risiedevano nella loro abitazione principale e, prima che arrivasse il Mercoledì delle Ceneri a vietare ogni divertimento con i sacrifici della Quaresima, la nobiltà folleggiava.

La zarina Marija Fëdorovna, a differenza del marito, amava profondamente le occasioni mondane, i balli, le feste, le serate a teatro, ed il ruolo di organizzatrice che spettava da sempre all'Imperatrice sembrava esserle stato cucito addosso. Minuta, bruna di capelli e di occhi, avvenente e affascinante, Dagmar/Marija amava divertirsi, e per questo era molto amata dalla nobiltà della capitale.

Per la nobiltà russa, infatti, era molto importante che l'Imperatore, o quantomeno la moglie, partecipassero alla stagione dei balli, organizzando, mostrandosi in pubblico, dando loro attenzioni e pettegolezzi da scambiarsi.

Alix, quindi, fu quell'inverno catapultata in un mondo a lei totalmente nuovo, quello dello sfarzo della Corte Russa, seconda a nessun'altra in Europa, e per di più al suo culmine.

Ella e Sergej facevano in realtà una vita molto più riservata, ma, non appena gli era possibile, l'erede al trono Nicky faceva un salto a casa degli zii per trascinare Alix ed Ernie (più spesso Alix da sola) a qualche divertimento – molto spesso un balletto russo al teatro Marinskij.

Quando era con Ella, Alix si divertiva a fare lunghe passeggiate in slitta o a lanciarsi da alte collinette con lo slittino – erano divertimenti familiari che la riportavano alla sua infanzia in Germania. Spesso era però invitata dai figli dello zar ad unirsi a loro: Xenia, la maggiore delle due figlie femmine di Alessandro, che sembrava amare molto la compagnia di Alix, la invitava volentieri ai tè pomeridiani che organizzava per il suo gruppo di amici. Alix vi partecipò con gioia qualche volta finché un pomeriggio la zarina irruppe all'improvviso nel salottino della figlia e, scoprendo che Alix faceva parte della compagnia, palesò il suo disappunto.

Alix, avvampando, se ne andò senza dire una parola, e Xenia si ritrovò in profondo imbarazzo, allorché la madre le vietò di invitare ancora Alix. Xenia non poteva ancora sapere che la madre non aveva nulla di personale verso Alix, bensì si era accorto che tra la ragazza e il suo primogenito Nicky stava nascendo qualcosa, e sia lei sia suo marito lo zar erano contrari alla cosa.

Probabilmente Alix non piaceva loro per via del suo carattere così ombroso e chiuso, o forse si erano accorti, con lungimiranza, che alla Russia non sarebbe piaciuta come imperatrice; qualunque fosse il motivo, Marija e Aleksandr rimarranno fermi nella convinzione che Alix non rappresentava un buon partito per Nicky ancora a lungo.

Al contrario, Ella e Sergej faranno di tutto per favorire l'unione, anche contro la esplicita volontà dei sovrani.

Nonostante l'incidente al tè di Xenia, Nicky non smise di invitare Alix e di incontrarla, anzi; dal momento che la ragazza non era ben accetta a casa sua al Palazzo di Gatčina, fece in modo di recarsi lui stesso il più spesso possibile da lei a casa di Ella e Sergej.

Alix si divertiva molto anche nella piccola, semplice vita della sorella, che la faceva sentire al sicuro e protetta, ma quando arrivava Nicky, e la invitava al balletto con quel suo splendido sorriso, e i meravigliosi occhi blu che ridevano, Alix non sapeva resistere – nè al fascino dei divertimenti della capitale nè, tantomeno, al fascino così naturale e disarmante di Nicky.

Era passato del tempo da quando Alix e Nicky avevano scritto i loro nomi con la punta di un diamante sui vetri di una finestra al Cottage di Peterhof; non erano più, quindi, due bambini alle prese con le prime simpatie, bensì ormai due persone adulte e consapevoli, alle prese, stavolta, con una "cotta" molto più seria.

Da questo viaggio, infatti, entrambi ne usciranno profondamente innamorati


Pietroburgo, la nuova capitale così poco russa e così tanto europea, era sicuramente, infatti, un background molto romantico per un idillio d'amore quale quello di Alix e Nicky; costruita quasi del tutto sull'acqua – il Golfo di Finlandia e due fiumi, la Neva e la Mojka – Pietroburgo era, ed è, una città di ponti, di canali, di isole, di navi e battelli, e ben merita l'appellativo di "Venezia del Nord".


In inverno, nelle lunghe ore di buio, le luci elettriche si riflettono sia sulla neve sia sull'acqua, creando dei bagliori che è difficile vedere altrove; e i russi, nonostante la scarsità di ore di luce, amano stare all'aria aperta, così che anche in pieno inverno Pietroburgo brulica di vita e di allegria.

Nicky tentò di portare con sè Alix ai balli della nobiltà e di Corte – nella sua famiglia le donne non aspettavano altro che questi divertimenti, e credeva di farla felice – ma Alix, timida, riservata e insicura, non si sentiva a suo agio tra estranei, nella folla e nel caos; per questo gli avvenimenti mondani, in patria così come ora all'estero, erano per lei soltanto una tortura senza divertimento.

Nicky riuscì a convincerla qualche volta, e ballò tutto il tempo con lei – chissà, forse un po' per via dei sentimenti che provava per lei, un po' per farla sentire più a suo agio – ma imparò presto a conoscere quale era l'indole della sua amata.

E ne diede degna prova: quando infatti venne il momento di porre fine ai balli e ai divertimenti con l'inizio della Quaresima, Nicky disertò il grande ballo per la Folle Journeé che, come tradizione, si teneva nella capitale, ed organizzò una festa per pochi intimi in onore di Alix, riempendo le sale di rose e orchidee.

Scelse come scenario la residenza di Zarskoje Selo, una cittadina a ca. 25 km a sud est di Pietroburgo, dove sorgevano due palazzi, il grande e fastoso Palazzo di Caterina, ed il piccolo, quasi modesto Palazzo di Alessandro, in stile neoclassico.

Nicky amava profondamente Zarskoje Selo, il suo grande parco coi canali artificiali navigabili costellati di minuscole isolette; e anche Alix si innamorò di quel luogo semplice e suggestivo. Non sorprenderà quindi che, anni dopo, una volta sposati, Alix e Nicky sceglieranno come loro residenza principale proprio il Palazzo di Alessandro.

In quell'occasione, ancora una volta, i due ragazzi ballarono insieme finché lo scoccare della mezzanotte del Mercoledì delle Ceneri pose fine ai divertimenti.

Alix, Ernie e Ludwig si trattenero ancora un po' a Pietroburgo, fino a primavera inoltrata, partecipando alle giornaliere funzioni religiosi insieme non solo a Ella e Sergej, ma anche alla famiglia imperiale. Infine, quando già la primavera aveva steso la sua mano tiepida e fiorita anche sul gelo della Russia, Ludwig e i figli fecero ritorno in Germania.

Per Alix, il ritorno, stavolta, fu con un cuore diverso, ora del tutto occupato dal pensiero di Nicky e dallo strazio di sapere che, per sposarlo – se mai le fosse stato concesso – avrebbe dovuto abbandonare la sua religione luterana, che era per lei una delle cose più importanti.


L'anno seguente Ludwig, Ernie e Alix erano di nuovo in Russia da Ella, ma questa volta vi si recarono in estate. Ella e Sergej trascorrevano la bella stagione, come tutta la nobiltà russa, in una residenza di campagna. La loro era a Illinskoe, fuori Mosca, un luogo particolarmente caro a Sergej e immerso nella suggestiva campgna russa.

Alix sperava di rivedere Nicky, ma purtroppo non fu così; già da qualche anno il giovane prestava, come ogni nobile russo, il suo servizio nell'esercito, e i suoi doveri militari quell'anno non gli permisero di raggiungere la quiete di Illinskoe nè la sua (segreta) innamorata.

Fu comunque per Alix un'esperienza senza eguali: la campagna russa era, scoprì, un mondo completamente diverso rispetto al fasto della nobiltà di Pietroburgo, al punto da essere difficile credere che due realtà così contrapposte potessero appartenere allo stesso Stato, e alla stessa società.

Forse proprio per il suo carattere e per la sua incpacità di stare in società e in mezzo a estranei, Alix si innamorò profondamente del mondo semplice della campagna russa; imparò senza sforzo ad amare i campi, il paesaggio, e poi anche i contadini ed il loro duro lavoro. Scoprì un volto della Russia che non aveva mai neppure immaginato, e che la colpì per l'immenso divario tra le classi sociali – ben più marcato e tragico che in qualunque altra corte europea. Era infatti vero che la Corte Imperiale russa era la più ricca, fastosa e lussuosa d'Europa, ma era altrettanto vero che a pagare questo lusso sfrenato era la miseria senza eguali della popolazione non nobile, ovvero circa il 90% degli abitanti del Paese.

Pare che sia stato in questo momento che Alix comprese che la Russia le era entrata nel cuore molto più di quanto credesse; non si trattava più solo di fare visita alla sorella prediletta, nè di sperare di vedere Nicky, che le aveva rpeso il cuore anche se lei cercava di negarlo perfino a sè stessa; la questione si poneva ora nei termini di un Paese e di una cultura che stavano avendo presa su di lei, che la stavano conquistando e chiamando a sè. Era un mondo nuovo, ma sempre meno sconosciuto, sempre più familiare, accompagnato dalla sensazione di conoscerlo più e più profondamente di quanto credesse. Forse sentiva che, di lì a quattro anni soltanto, ne sarebbe diventata Imperatrice?


Gli anni successivi trascorsero per Alix in una tranquilla routine, in cui adempiva ai suoi doveri di padrona di casa al Palazzo Nuovo, visitava la Regina Vittoria e, appena era possibile, partiva per un viaggio insieme al padre e al fratello.

Era tempo, ormai, che si pensasse a piani matrimoniali per lei, visto che, al ritorno dalla Russia, aveva ormai diciotto anni, e la Regina aveva già chiaro quale destino volesse per la nipotina adorata: Alix avrebbe preso il suo posto come regina d'Inghilterra e Imperatrice delle Indie.

Questo, ovviamente, comportava andare in sposa al figlio maggiore del Principe di Galles ed erede al trono Bertie, che era Albert Victor, Duca di Clarence e Avondale, conosciuto in famiglia come "Eddy" (Edward era, infatti, l'ultimo dei suoi nomi, che fu scelto in seno alla famiglia per distinguerlo dal padre omonimo).

Eddy aveva otto anni più di Alix e, purtroppo, non aveva alcun fascino: non che fosse brutto, ma, ad una salute malferma fin dalla nascita (era nato prematuro e malaticcio) univa, pur senza colpa, uno sviluppo mentale alquanto ristretto, che faceva di lui poco meno che un ritardato.

Non essendo però una persona totalmente insana mentalmente, il suo essere il primogenito di Bertie ne faceva inevitabilmente il secondo in linea di successione al trono d'Inghilterra, per quanto questo spaventasse tutta la famiglia.

Per via di questa sua posizione, Eddy aveva ricevuto una solida e severa educazione culturale, che mirava a farne un sovrano capace e dall'intelletto sveglio; ma le sue capacità non erano in grado di seguire questo programma, ed il suo tutore fu ben presto costretto a confessare a Bertie e Alexandra che il figlio non aveva la sufficienza in nessuna materia, nonostante tutti i suoi sforzi.

Fu educato insieme a suo fratello minore George, "Georgie", di soli diciotto mesi più giovane di lui, il quale aveva su di lui una buona influenza, ed era l'unico che riuscisse a stimolarlo ad occuparsi di qualcosa.

Ma, nonostante i deficit di Eddy, le apparenze dovevano essere salvate e ogni sforzo tentato; per questo Eddy compì il suo servisio militare nella marina e fu poi spedito al Triny College a Cambridge e, in seguito, a continuare gli studi in Germania.

Non nutrendo alcun interesse oltre che nessuna capacità, per le questioni intellettuali, Eddy si dedicò quindi molto più alacramente alla vita disordinata degli studenti senza merito, frequentando, o almeno così pare, bettole e postriboli.

Presto si sollevarono pettegolezzi sulla sua condotta e su sue presunte psicosi sessuali; si disse che era omosessuale, che era bisessuale, che era psicopatico, sadomaso, e quanto d'altro.

Qualunque fosse la verità, quando nel 1889 iniziarono una serie di terribili omicidi ai danni di prostitute londinesi (la celeberrima vicenda di "Jack lo Sqaurtatore"), Eddy fu tra i sospettati: si diceva, infatti, che avesse contratto la sifilide da una prostituta e, ora, volese vendicarsi.

Per scappare dai pettegolezzi, Eddy si imbarcherà per un tour dell'India in ottobre, e vi rimarrò fino al maggio dell'anno successivo, quando i sospetti verso di lui parevano essersi calmati.

Poco tempo prima, la Regina aveva iniziato a interessarsi per trovargli una moglie, poiché egli aveva già venticinque anni; ovviamente, era già decisa a dargli in sposa Alix, e glielo propose. Eddy, apatico e un po' stupido com'era, si esaltò all'idea di avere in moglie una ragazza così straordinariamente bella, ed accettò con gioia la trovata della nonna.

Ma non tutti in famiglia erano felici all'idea di una proposta matrimoniale: Ella, per esempio, era del tutto contraria. Sapeva quanto Eddy fosse stupido, e scrisse a Ernie che, con lui, Alix non sarebbe mai stata felice, neppure lontanamente, mentre meritava di avere, finalmente, una vita felice accanto ad uno sposo innamorato.

Non scrisse di Nicky, e delle sue speranze che diventasse il marito della sorellina, ma di certo lo pensava, a giudicare da come si comporterà quattro anni più tardi per tentare di permettere ai due di sposarsi.

Nemmeno Ludwig ed Ernie sembravano contenti, nonostante l'intercessione di Victoria (figlia della Regina e sorella di Alice, zia di Alix e suocera di Irene) su supplica della madre; a nessuno della cerchia di parenti stretti di Alix piaceva l'idea che ci fosse un'ennesimo matrimonio tra cugini, come già era successo tutte e tre le sorelle di Alix (Irene e Heinrich erano primi cugini; Ella e Sergej, Vicky e Luis erano cugini anche se non primi), che avrebbe mescolato troppo il sangue, permettendo che altri problemi mentali come quelli di eddy si presentassero nelle generazioni future.

La Regina, tuttavia, proseguì per la sua strada e, nell'estate del 1889, invitò entrambi i ragazzi a raggiungerla a Balmoral. Eddy si dichiarò a Alix, chiedendole la sua mano, ma lei, sconvolta e inorridita, rifiutò.

La Regina, come era nel suo carattere, prese quindi a fare pressione sulla nipote, ma un anno dopo fu costretta a capitolare: Alix fu ferrea nel rifiuto, e Vittoria dovette arrendersi, e continuare a temere l'idea che "qualche altro orribile russo venga a rapirsi una delle mie nipoti!"

A Vittoria, infatti, non era sfuggita l'aperta, palese e profonda simpatia che già da anni legava Alix e Nicky. Dei due, lui ammetteva di essere innamorato: incollò una sua foto all'inizio del suo diario per l'anno 1893 e iniziò scrivendo "Il mio sogno è di poter sposare, un giorno, Alix H... la amo da molto tempo, ma più profondamente e con forza dal 1889 quando ha passato 6 settimane a Pietroburgo. A lungo ho combattuto i miei sentimenti che il mio sogno così caro potesse avverarsi." (da Nicola e Alessandra, di R. Massie, p.49)

Tuttavia, Nicky era giovane e prestava servizio come ufficiale nell'esercito, e certo non disdegnava gli incontri amorosi, tanto più che, nonostante la bassa statura e la corporatura non robusta, piaceva molto alle donne, per le sue maniere gentili e sottomesse e i suoi occhi da cucciolo. Ma erano per lui solo giochi: nel suo cuore c'era sempre Alix.

Alix, invece, non amava parlare nè di lui nè dei propri sentimenti; per via della sua riservatezza, le era impossibile confidare a qualcuno di essere innamorata dell'erede al trono russo; inoltre, l'idea di dover cambiare credo religioso per coronare il suo sogno d'amore le pareva un prezzo troppo grande, e, in cuor suo, aveva già rinunciato a Nicky. Non avrebbe però accettato un matrimonio senza alcun sentimento, ora che aveva sperimentato quello per Nicky, e ne diede fiera e ferma prova nel suo rifiuto di sposare Eddy.

Eddy, dal canto suo, volubile e debole, l'aveva già dimenticata; si innamorò ben presto di Elen d'Orlèans, figlia del pretendente al non più esistente trono di Francia (che, ironia della sorta, fu una delle più gettonate candidate a sposare Nicky, poiché piaceva molto a Dagmar), che si innamorò a sua volta di lui. Vittoria all'inizio si oppose – Elena era cattolica – ma quando lei espresse il desiderio di convertirsi alla fede protestante per amore, diede la sua benedizione al fidanzamento.

Fidanzamento che, però, non ci fu mai, perché intervenne il padre di Elena, che si oppose alla conversione religiosa della figlia. Ogni cosa sfumò, e tempo dopo la famiglia riuscì a trovargli una fidanzata adeguata, Maria (May) di Teck, una rispettabile nobildonna inglese.

Ma, all'inizio di gennaio del 1892, un'epidemia di influenza bronchiale stroncò Eddy nel giro di pochissimi giorni; nello sconcerto, suo fratello George (Georgie) divenne erede al trono, e la fidanzata di Eddy, May, divenne la fidanzata di Georgie.

Diciotto anni dopo diventeranno il Re Giorgio V e la Regina Maria, ed la memoria di Eddy rimarrà avvolta, fino ai giorni nostri, nei sospetti della vicenda di Jack lo Squartatore.


Ludwig amava viaggiare coi figli, non appena gli era possibile; sul finire del 1891, quindi, portò Alix ed Ernie in Italia, al sole e al caldo, ad ammirare i capolavori artirstici del Bel Paese.

Alix ne rimase affascinata, rapita, incantata; quando tornò a Darmastadt, a fine febbraio, riprese i suoi doveri di padrona di casa al Palazzo Nuovo; erano tornati anche per via della salute di Ludwig, al quale erano stati diagnosticati problemi cardiaci; ma questi, ligio ai suoi doveri di Granduca, invece di risposarsi come avrebbe dovuto, organizzò una cena per la sua Corte, sicuro che il clima famigliare gli avrebbe giovato.

Purtroppo non fu così: durante la cena, Alix, costernata e terrorizzata, vide il padre rovesciarsi all'improvviso faccia in giù sul tavolo, privo di coscienza. Il suo cuore era, evidentemente, molto più malato di quanto i medici avessero confessato.

Ludwig fu immediatamente sottoposto a cure, ed Alix, incapace di sopportare l'idea di perderlo, rimase seduta accanto a lui per giorni, senza dormire e mangiando appena, ma nonostante la sua dedizione, Ludwig non si risvegliò neanche per un momento; passò in silenzio dall'incoscienza alla Morte il 13 marzo 1892, senza aver avuto il tempo di salutare i suoi figli, senza esersi mai risvegliato.

Attacata profondamente al padre da quando la madre era morta quattordici anni prima, Alix rimase sconvolta. Non riusciva ad accettare che anche il padre se ne fosse andato, e per settimane non si alzò dal letto e rifiutò di mangiare, aggrappandosi sconvolta a Ernie.

Questi, spaventato dalla sua reazione, avvertì la Regina Vittoria che, come già quattordici anni prima, corse senza perdere tempo in soccorso della nipote prediletta; se la fece portare, quasi a forza, proprio quando Alix stava scivolando in un esaurimento nervoso che avrebbe potuto ucciderla, e la tenne con sè per tutto il resto dell'anno, convinta che cambiare aria e lasciare i luoghi che le ricordavano Ludwig l'avrebbe aiutata.

Aveva ragione: lontana dal Palazzo Nuovo, Alix, lentamente, si riprese, accompagnando la Regina nei suoi viaggi e nelle sue visite, e godendo dell'amore tutto speciale che sua nonna aveva per lei.

Vittoria, bisogna dirlo, stravedeva per Alix; questa, infatti, nella propria famiglia dove si sentiva a suo agio, era, a vent'anni ormai, una ragazza dolce, di buon carattere, e molto intelligente, oltre che straordinariamente bella.

Era con gli estranei che diventava completamente un'altra. Ipersensibile, emotiva, nervosa, suscettibile e scostante – non per cattiveria o per malizia, ma per via di quella sua timidezza che non riusciva a gestire.

La Regina era però preccupata per la sorte matrimoniale della nipote; era, secondo lei, assolutamente necessario che si fidanzasse, visto che ormai aveva compiuto vent'anni, e poi bisognava assolutamente evitare ogni rischio che lei trovasse il modo di fidanzarsi con Nicky. Vittoria, infatti, non poteva sapere che i genitori di Nicky, Marija e Aleksandr, non solo erano profondamente anti – germanici, ma anche del tutto contrari ad un'unione del figlio con Alix. Questo non dipendeva soltanto dal suo essere, appunto, anti – germanici, ma anche dal fatto che il carattere di Alix non era riuscito a suscitare in loro simpatia. Marija, ad esempio, che aveva imparato come trattare al meglio con la nobiltà russa, sentiva che Alix non sarebbe stata in grado di fare lo stesso, anzi; ed inoltre, consapevole di quanto Nicky fosse impreparato a salire al trono, avrebbe voluto accanto a lui una donna forte e capace, che non vedeva in Alix. Il fatto che i due giovani fossero profondamente innamorati, ovviamente, non contava: un amore intenso e vivo da molto tempo si poteva sempre inventare per qualunque pretendente, per accontentare il popolo.

Per questo Vittoria si mise a sfogliare con foga l'Almanacco di Gotha per sapere tutto su ogni candidato che avrebbe potuto andare bene per la nipotina; e ben presto iniziò a proporre nomi e titoli ad Alix che, puntualmente, rifiutava in lacrime.

Alla fine riuscì a spuntarla con l'implacabile nonna facendo leva sulla sua salute, convincendola che aveva ancora bisogno di tempo per riprendersi dall'esaurimento che aveva seguito la morte di Ludwig; non solo Ernie, ora Granduca, ma anche le sue sorelle lontane la sostennero in questa tesi, e Vittoria, mossa a compassione, capitolò, concedendo a Alix "ancora un anno per riguadagnare salute".

La Regina non poteva sapere che Alix, in realtà, stava prendendo tempo da sè stessa, più che da un matrimonio. Era vero che amava Nicky e ne era consapevole – e non riusciva a immaginarsi felice con nessun altro uomo al mondo – ma era anche vero che non le piaceva l'idea di entrare a far parte della sua famiglia, nè di cambiare religione, nè di diventare Imperatrice. Quindi, in realtà, stava prendendo tempo per decidere quale compromesso avrebbe potuto renderla almeno serena.


Il nuovo secondo nella linea di successione al trono inglese, Giorge, in famiglia Georgie, sposò quella che era stata la fidanzata di suo fratello, May di Teck, nel luglio del 1893, un anno e mezzo dopo la morte di Eddy.

Secondo le consuetudini vittoriane, infatti, la morte di un parente molto stretto (genitori, fratelli) richiedeva un anno di lutto; così, quando fu passato un anno dalla morte di Eddy, si ripresero i preparativi.

Ovviamente, nelle Corti europee del XIX, i matrimoni, come i funerali, erano occasioni per riunire le famiglie reali e imperiali, tutte imparentate.

La famiglia imperiale russa, poi, non poteva mancare: la madre di Giorgie, Alexandra, era la sorella maggiore di Marija/Dagmar. Georgie e Nicky erano non solo cugini primi, ma si somigliavano in modo impressionate, a tal punto che quando, il giorno prima del matrimonio fu dato un enorme ricevimento per duemila ospiti ai Giardini di Marlborough House, gli invitati facevano le congratulazioni matrimoniali a Nicky, e i complimenti a Georgie per il suo ottimo inglese.

Anche Alix si aggirava per i giardini, al braccio di Ernie, ma quella sera accettò l'invito di Nicky di ballare con lui al ballo che Giorgie e May diedero a Buckingham Palace – finalmente, dopo quattro anni riuscivano a incontrarsi di nuovo, questa volta del tutto adulti entrambi.

Come era facile prevedere, per tutti i festeggiamenti prima e dopo il matrimonio di Georgie, Alix e Nicky furono inseparabili; la Regina insistette per incontrarlo finalmente di persona, e quando accadde, dovette ammettere che le piaceva molto, tanto che lo insignì dell'Ordine della Giarettiera.

Confessò quindi che non era lui a non piacerle nella questione di un possibile matrimonio con Alix, bensì la Russia.

Una volta che Alix tornò a Darmstadt e Nicky a Pietroburgo, iniziò un furioso scambio di lettere tra Vittoria e i suoi vari parenti; la Regina era sollevata che non ci fosse stata nessuna proposta da parte di Nicky, e raccomandò alle sorelle e al fratello di Alix, nonchè alle sue figlie e zie di Alix di fare pressione su di lei perché rifiutasse qualunque possibile proposta; ma, nell'ombra, all'insaputa della Regina, Ella stava tramando per l'esatto contrario, chiedendo a Ernie di convincere Alix a seguire solo il proprio cuore e non le mire politiche della nonna.

Alix rimase in silenzio per lunghi mesi in cui altri si affannarono per il suo destino, finché nell'autunno dello stesso anno, spinta dalle crescenti pressioni della Regina, scrisse a Nicky che, nonostante i suoi sentimenti, non avrebbe mai potuto accettare una sua proposta perché non aveva intenzione di cambiare religione.

Nicky ne uscì sconvolto, sebbene non ancora incline ad accettare le innumerevoli proposte matrimoniali che sua madre – in una incosciente imitazione della Regina – gli metteva sotto il naso per cercare di allontanarlo da Alix.

Ma nè la Regina Vittoria nè Marija avevano fatto il conto con l'insesorabilità della sorte: a partire dalla lettera di Alix, ogni ostacolo, vero o presunto, al matrimonio di lei non Nicky iniziò a essere demolito come per magia.

Per prima cosa Ella, alla quale non era richiesta la fede ortodossa (non aveva infatti sposato un erede al trono), si convertì all'Ortodossia di sua spontanea volontà e iniziò a fare propaganda al nuovo credo con la sorella, per convincerla che, abbandonando la fede luterana, non si sarebbe sentita persa; poi, la salute dello zar, che era sempre stata di ferro, iniziò a declinare, nonostante la sua giovane età (pur avendo un figlio di 26 anni, lui ne aveva solo 48).

Questi due fattori si unirono alla ferrea decisione di Alix come di Nicky di rifiutare i partiti che venivano loro proposti, e alla ora buona disposizione di spirito della Regina Vittoria verso Nicky, e il sentiero prima irto di ostacoli per la loro unione iniziò a farsi meno frastagliato; ora, l'idea di un loro matrimonio non era più assurda – nonostante la lettera di Alix – ma, quanto meno, possibile, visto che i principali avversari – la Regina Vittoria, lo zar e la zarina – stavano, per cause di forza maggiore, abbassando la guardia, a beneficio di chi, come Ella, Sergej e il nuovo Kaiser (il non amato cugino Wilhelm), si davano invece da fare perché la possibilità diventasse realtà.




Note alle fotografie.


  1. Irene Von Hessen un bei Rhin, 1884 ca.

  2. Alix (estrema sinistra) in veste di damigella d'onore al matrimonio di sua zia Beatrice, 1885

  3. Alix e Ella nel periodo del debutto in società di Alix, 1888 ca.

  4. Da sin., Alix, Ella e Ernie durante le sei settimane a Pietroburgo, 1889.

  5. Dagmar/ Marija Fëdorovna, anni '80 del XIX sec.

  6. Xenia, 1890 ca.

  7. Nicky nella divisa del reggimento in cui prestava servizio; 1890

  8. Una veduta di San Pietroburgo oggi: la foto è stata scattata dal Nevskj, a sin si vede la facciata posteriore della Cattedrale di Kazan' e in fondo la Chiesa sul Sangue Versato, costruita sul luogo in cui fu ucciso Alessandro II

  9. Un'altra veduta di San Pietroburgo oggi: uno dei canali della Mojka nelle luci serali.

  10. Il Palazzo di Alessandro a Zarskoje Selo/Puškin, oggi.

  11. Ella, 1889 ca.

  12. Albert Victor, duca di Clarence e Avondale (Eddy), ca 1890

  13. La regina Vittoria, 1890

  14. I figli di Ludwig e Alice vestiti a lutto per la morte del padre, 1892; dietro, da sin., Ernie e Vicky, davanti, da sin., Irene, Alix e Ella. Come si legge nel watermark, la foto proviene dal Forum di Alexander Palace Time Machine, a cui vanno tutti i credits e i miei ringraziamenti.

  15. Alix, 1888 ca.

  16. Gorgie (in piedi) e Nicky nel 1893 in occasione delle nozze del primo.

  17. May di Teck, futura regina Maria d'Inghilterra, 1893.

  18. Alix, 1893

  19. Nicky, 1893 ca.

martedì 17 maggio 2011

Alix - Parte Seconda

Dopo la tragica e improvvisa morte di Alice, la Regina Vittoria decise di occuparsi personalmente, per quanto possibile data la distanza fisica, dei cinque ragazzi che la figlia aveva lasciato orfani. Al momento della scomparsa di Alice, Vicky aveva quattordici anni, Ella tredici, Irene dodici, Ernie dieci e Alicky sei; benché Vicky fosse adolescente, tutti erano ancora troppo piccoli per essere lasciati a sé stessi, o comunque affidati solo al padre – per quanto Ludwig fosse affettuoso e adorasse i suoi bambini, era pur sempre un uomo, oltre che un Granduca che doveva occuparsi del suo fazzoletto di terra – e alle balie e istitutrici.
Vittoria prese in grande considerazione l'educazione dei suoi nipoti d'Assia; dalla morte di Alice, tutti loro, almeno fino al proprio matrimonio, trascorsero parte di ogni estate con la nonna, più frequentemente a Osborne House, e Vittoria non si stancò mai di scrivere fiumi e fiumi di lettere e al genero, e ai nipoti, per consigliarli in ogni scelta di vita.


Quando Alice morì, suo padre il Principe Albert mancava da quasi vent'anni, eppure Vittoria non aveva smesso il lutto – non lo smetterà mai per il resto della vita – né l'atmosfera lugubre di perdita aveva abbandonato le residenze reali.
I figli di Alice, quindi, passavano da un castello brutto, cupo e freddo quale era il Palazzo Nuovo di Darmstadt, diventato improvvisamente solitario e tetro dopo la tragedia, ad un'atmosfera di certo non più allegra quando andavano in visita alla nonna. In fondo, tutta l'infanzia e la giovinezza dei figli di Alice trascorse in un mondo in cui i morti erano più presenti dei vivi, e determinavano la vita di chi restava: quando qualcuno moriva, coloro che l'avevano amato da allora avrebbero vissuto nel suo perpetuo ricordo.

Per Alicky più che per i fratelli maggiori, data la sua età al momento della perdita della madre, gli anni (in tutto ventidue compresi quelli in cui Alice era viva) che trascorse sotto l'ala della nonna Vittoria furono quelli che determinarono davvero il suo carattere e il suo modo di vedere il mondo. Alix era la nipote prediletta di Vittoria, quella di cui la Regina si prese maggiormente cura e che educò personalmente; per questo Alix fu cresciuta, ancor più delle sorelle maggiori, nei rigidi e puritani principi dell'Inghilterra vittoriana, che fecero di lei una donna sì colta e intelligente, indipendente e arguta, ma anche profondamente legata all'idea di famiglia e di madre, rigidamente convinta della giustizia di idee quali la pudicizia, la rispettabilità, e l'ineluttabilità del fato.
L'etichetta di Corte e tutto ciò che vi era incluso – obblighi, doveri, divieti – e l'idea stessa di noblesse oblige furono inculcati profondamente in Alix d Vittoria fin dalla più tenera età. Vittoria voleva che la nipotina prediletta diventasse un esempio invidiabile e imitabile di perfezione nobile: la quintessenza della principessa.



Le settimane estive trascorse con la Regina, e anche le frequenti visite durante il resto dell'anno, avevano in sé un piacevole miglioramento per Alix e i suoi fratelli; se a Darmstadt questi vivevano una vita solitaria, scandita dalle lezioni e con poca compagnia di loro coetanei, le visite a Vittoria significavano compagnia.
Vittoria aveva messo al mondo in totale nove figli (Victoria, Bertie, Alice, Alfred, Helena, Louise, Arthur, Leopold e Beatrice), e tutti andavano spesso a farle visita con le famiglie, il che significava che Alix e i fratelli trascorrevano le vacanze estive in compagnia di decine di cugini.

Per la precisione (elencati in generale, senza contare l'anno della loro nascita):
  1. Wilhelm (il futuro Kaiser Guglielmo II), Charlotte, Heinrich, Viktoria, Waldemar (morto nel 1879), Sophie e Margarete, figlie della primogenita di Vittoria, Principessa Victoria, e Frederick III di Prussia, primo Kaiser della Germania unita. I due avevano avuto anche un altro figlio, Sigismund, morto prima della nascita di Alix.

  2. Albert Victor (Eddie), George (Georgie – futuro re Giorgio VI), Louise, Victoria e Maud (Alexander morì ad appena un mese di vita), figli del principe del Galles ed erede, Bertie, e sua moglie, principessa Alexandra di Danimarca, futura regina Alessandra.

  3. Alfred (Affie), Marie (Missy – futura regina Maria di Romania), Victoria Melita (Ducky), Alexandra, Beatrice (Baby Bee), figli del Principe Alfred e della Gran Principessa Maria Aleksandrovna di Russia (figlia dello zar Alessandro II).

  4. Christian Victor, Albert, Helena Victoria e Marie Louise, figlie di Helena e del marito Principe Christian di Schleswig Holstein.

  5. Margaret (“Daisy”, futura regina Margareta di Svezia), Arthur e Patricia (Patsy), figli di Arthur e di Luoise Margaret di Prussia

  6. Alice, Charles Edward (Charlie, nato dopo la morte del padre, affetto da emofilia), figli di Leopold e della Principessa Helena of Waldeck and Pyrmont.

  7. Alexander, Victoria Eugenie (futura regina di Spagna), Leopold, Maurice, figli di Beatrice e Henry di Battemberg.

Per più evidenti motivi, quindi, Vittoria fu chiamata “la nonna d'Europa”: non solo, grazie alla sua numerosa prole, aveva così tanti nipoti (in totale 42), ma molti di loro divennero re o regine, spesso per matrimonio: Wilhelm fu kaiser (Guglielmo II, 1888 – 1918), Georgie re d'Inghilterra dopo il padre (Giorgio V, 1910 – 1936), Missy fu regina di Romania, Daisy divenne regina Margareta di Svezia, Victoria Eugenie regina di Spagna e, cosa più importante per queste righe, Alicky divenne Imperatrice di tutte le Russie col nome di Aleksandra Fëdorovna.

Alicky, nonostante l'allegria e la dolcezza, mostrò fin da piccolina un altro lato del proprio carattere, meno facile e meno amabile: aveva ereditato infatti da Alice una sensibilità e un'emotività eccessive, oltre a suscettibilità unita ad una grande orgoglio. Piuttosto, infatti, di ammettere di essere stata ferita, si chiudeva in sé stessa. Aveva una spiccata tendenza alla malinconia, in parte ereditata dalla madre, in parte acuita dall'atmosfera in cui era stata cresciuta, dove non si faceva che parlare dei cari estinti, di Morte e di riunione con essi nel Regno dei Cieli; questo influenzerà, d'altronde, non solo la vena malinconica di Alix da adulta, ma anche quella sua inclinazione al misticismo che le farà trovare nella fede ortodossa la più adatta a sé.

Come spiegato sopra, la compagnia, almeno in seno alla famiglia, ad Alicky e ai suoi fratelli – quantomeno durante le estati in Inghilterra – non mancava. Se anche tra tutti i cugini, alcuni non erano graditi ai figli di Alice (come Wilhelm, che descrissero come troppo invadente e pieno di sé, o come Missy, che non amò mai molto Alicky, pur mantenendo con lei rapporti amichevoli), molti altri divennero ottimi amici, a volte per tutta la vita.

I ragazzi di Alice e Ludwig erano anche profondamente uniti tra loro; ben presto, infatti, quando le più grandi iniziarono a diventare donne, e Vittoria cominciò a cercare loro marito, la separazione fu traumatica per tutti, soprattutto per Alix che, essendo la più piccola, non solo era coccolata da tutti, ma fu l'ultima a sposarsi, e guardò i fratelli andarsene uno ad uno, finché non rimase sola col padre nel gelido e tetro Palazzo Nuovo, nel 1893. Per fortuna, solo per pochi mesi, prima che venisse anche il suo turno di diventare sposa e madre.


La prima a sposarsi fu, com'era facile immaginare, la primogenita Viktoria.
Nel 1883, quando si fidanzò con un cugino, Luis di Battenberg, che viveva in Inghilterra, Vicky aveva ventuno anni ed era molto bella – sebbene fossero Ella e Alicky considerate le più belle della famiglia, oltre che tra le più belle donne d'Europa del tempo.

Ludwig non era favorevole al matrimonio, un po' perché Luis, per quanto nobile, non aveva molto denaro, e un po' perché era riluttante ad accettare che le sue figlie fossero ormai adulte e fosse giunto il momento che lo “abbandonassero” per avere una famiglia propria. Per di più, l'idea che Vicky, la maggiore e più responsabile, e per questo sua più gradita compagnia, sarebbe andata a vivere all'estero, sembrò sgomentarlo.

Per consolarsi della perdita, la stessa sera del matrimonio di Vicky, il 30 aprile, Ludwig decise di prendere in moglie la sua amante, Alexandrine de Kolemine, divorziata dal primo marito. La sua scelta, però, fece talmente scandalo, che, sotto pressione soprattutto della suocera Vittoria, Ludwig fu costretto ad annullare, almeno ufficialmente, il matrimonio – sebbene la sua relazione con la De Kolemine durò tutta la vita.

Ma, almeno quell'anno, le perdite per Ludwig erano appena cominciate; andando a vivere in Inghilterra, Vicky aveva dato l'impressione di scappare molto lontano, ma in realtà non sarà certo, tra le quattro sorelle D'Assia Darmstadt, quella che andrà a vivere più lontano da casa, anzi.























Appena un mese e mezzo dopo il matrimonio di Vicky, anche Ella, che doveva ancora compiere vent'anni, si sposò – e questa separazione pesò ancora di più della precedente sul cuore non solo di Ludwig, ma anche e soprattutto di Alix.
A diciannove anni, Ella era considerata una delle donne più belle d'Europa; alla leggendaria avvenenza, univa anche un irresistibile fascino naturale e un carattere dolce e accomodante, che la rendevano adorabile a chiunque.

Già da tempo, per questi motivi, Ella aveva molti ammiratori; il cugino Wilhelm, ad esempio, allora studente all'Università di Bonn, era follemente innamorato di lei; andava a trovarla a Darmstadt ogni fine settimana, le scriveva poesie appassionate e le regalava fiori. Ma Ella lo trovava disgustoso, e rifiutò le sue proposte, sebbene con delicatezza e gentilezza. Wilhelm, tuttavia, dirà in seguito che Ella gli spezzò il cuore, e che lui non si riprese mai del tutto – né smise mai di amarla. Pare che alla notizia della sua morte, nel 1918, Wilhelm abbia pianto come un bambino.

Wilhlem non fu il solo: diversi altri uomini, più o meno nobili, persero la testa per lei; ma Ella cercava qualcosa di diverso, e nessuno sembrava capace di affascinarla davvero.

Quando annunciò in famiglia di aver accettato la proposta di matrimonio di un cugino, il Gran Principe Sergej Aleksandrovi
č di Russia – fratello minore dello zar Alessandro III – quindi, tutti rimasero alquanto stupiti. Sergej e Ella, in quanto parenti stretti, si conoscevano da sempre, e Sergej non aveva mai nascosto il suo desiderio di sposare la cugina; ma Ella aveva sempre rifiutato, sostenendo che lo considerava solo un fratello.
Fu quando Sergej rimase orfano, racconterà in seguito Ella, che lei iniziò a vederlo con occhi nuovi: in quanto orfana lei stessa, riusciva a capire il suo immenso dolore, e questo li avvicinò. Quando Sergej le chiese per la seconda volta di sposarlo, Ella accettò con gioia, e reagì con entusiasmo all'idea di cambiare così radicalmente vita, diventando la moglie di un Romanov.

Visto l'abissale differenza di sfarzo tra la corte tedesca e quella russa,
Sergej insistette perché il matrimonio, contrariamente alle usanze, fosse celebrato in Russia, invece che nella patria della sposa; Ludwig acconsentì, e iniziò a preparare la famiglia per il lungo viaggio che li avrebbe condotti a San Pietroburgo, dove Ella sarebbe entrata in contatto col suo nuovo mondo e con la lussureggiante, bizantina corte dei Romanov.

Alix aveva appena dodici anni – praticamente una bambina – e l'idea di visitare un posto così nuovo e così esotica la entusiasmò e la incuriosì. Ovviamente non poteva immaginare che, grazie al fidanzamento della sorella prediletta, avrebbe conosciuto l'uomo della sua vita – e la sua futura patria adottiva.



Potente e sfarzosa come nessun'altra al mondo, la corte russa era, nonostante ciò, avvolta nel mistero per i vicini e parenti delle corti europee; le usanze erano così diverse – la religione ortodossa, gli usi asiatici, lo sfarzo bizantineggiante che riluceva ovunque d'oro e d'argento – da quelle delle altri corti d'Europa, che tutti pensavano alla Russia come ad un posto lontano ed esotico.
Negli ultimi secoli, tuttavia, gli scambi matrimoniali di spose tra la Russia e l'Europa era stato ingente. Non era certo la prima volta che una principessa tedesca sposava un nobile Romanov, anzi; e nemmeno era la prima volta che la casara Assia – Darmstadt forniva una sposa ad un Gran Principe o a un futuro zar.

Al momento del matrimonio di Ella e Sergej, lo zar regnante era il fratello maggiore di Sergej, Alessandro III. Questi regnava da tre anni, ovvero da quando suo padre, Alessandro II “lo zar liberatore” era stato brutalmente assassinato da una bomba ad opera di alcuni anarchici.
Già reazionario per natura, e convinto in quell'atteggiamento dall'assassinio del padre (il quale aveva cercato di modernizzare la Russia attraverso una serie di riforme, tra cui l'abolizione, almeno ufficiale, della servitù della gleba, e una bozza di Costituzione), Alessandro III governava col pugno di ferro e col terrore che i ribelli potessero fare del male alla sua famiglia.

Aveva sposato la Principessa Dagmar di Danimarca, diventata zarina e ortodossa col nome di Marija F
ëdorovna, che era la sorella minore di quella Principessa Alexandra di Danimarca che aveva sposato Bertie, zio di Alix e Ella ed erede al trono d'Inghilterra.
Alessandro (“Sa
ša”) e Marija (“Minnie”) avevano cinque figli: Nikolaj (“Nicky”), l'erede al trono, di sedici anni, Giorgio, tredici, Xenia, nove, Michail (“Miša”), sei e la piccola Ol'ga, due anni appena compiuti.
Sergej era tra i minori dei fratelli di Alessandro, ed in famiglia non era amato, per la (meritata) fama di essere un despota e di essere difficilmente sopportabile. Aveva un carattere difficile come suo fratello Alessandro, si comportava da arrogante e stava sempre sulle sue; in realtà era eccessivamente timido e riservato, e odiava il contatto fisico con le persone – anche di famiglia – al punto da indossare dei guanti quando c'era il rischio che gli si chiedesse una stretta di mano. Proprio questa sua fobia, pare, fu la causa del fatto che lui ed Ella non avranno mai figli – disdegnava il contatto fisico al punto da non voler toccare Ella neanche per dovere coniugale (anche se la causa reale non sarà mai resa nota, neppure da Ella in persona).
Sembrava non sentirsi a suo agio con nessuno, nemmeno con sé stesso, e per questo motivo, oltre che per il suo carattere così chiuso fino a diventare enigmatico, non solo alimentò i più maliziosi pettegolezzi, ma fu anche molto odiato all'interno della famiglia. Pare che solo suo fratello e sua cognata e in seguito Alix, riuscissero a vedere in lui qualcosa di buono.

Quando divenne Governatore di Mosca per desiderio di suo fratello lo zar,nel1891 – scelto proprio per la sua durezza, così in linea con quella di Alessandro – mostrò la sua intolleranza razziale specialmente verso i numerosi ebrei della città che, sempre più numerosi, iniziarono ad emigrare.

Per la loro somiglianza di vedute e ideali governativi, Alessandro e Sergej andavano particolarmente d'accordo; lo zar non fece mai mistero che si fidava di Sergej come di nessun altro dei suoi fratelli.

Probabilmente pensando che avrebbe scelto come sposa una donna simile a lui, il resto della famiglia e anche la Russia tutta rimasero piacevolmente stupiti nel conoscere Ella, al punto da innamorarsene, e a ragione: avvenente e per natura affascinante, e per di più educata, gentile, dai modi calmi e rasserenanti, Ella riusciva a piacere a chiunque senza sforzo. Sembrava quasi impossibile che una creatura tanto delicato e angelica potesse aver accettato di sposare un uomo come Sergej.


La famiglia di Ludwig raggiunse Pietroburgo in treno un po' di tempo prima delle nozze; il viaggio durò ben tre giorni, e Alix osservò curiosa il paesaggio camiare più volte fuori dal finestrino e diventarle completamente estraneo.

Lo zar e la zarina alloggiarono la famiglia d'Assia Darmstadt a Petrghof, luogo di villeggiatura estiva sul Golfo di Finlandia, ca. 25 km a est di Pietroburgo, nella residenza chiamata “Il Cottage”. Il nome può far pensare ad una piccola e modesta residenza: al contrario, si trattava di una grande villa vittoriana molto spaziosa con un'allegra facciata color primula che veniva solitamente usata, per l'appunto, per ricevere gli ospiti.

Qui furono subito raggiunti non solo da Ella e Sergej, ma anche da Marija e Aleksandr coi figli. I ragazzi socializzarono subito: Nicky, Xenia,Georgij a Michail fecero infatti comunella con Alix e Ernie, divertendosi un mondo a giocare sulla spiaggia.
Non sfuggì agli adulti la spiccata preferenza che, fin da subito, Nicky mostrò per la piccola Alix; poteva sembrare bizzarro, dal momento che Alix, a dodici anni appena compiuti, era ancora una bambina, mentre Nicky, a sedici, era già un ragazzo, quasi un uomo; eppure la loro simpatia fu immediata, spontanea e profonda e, soprattutto, ricambiata: era vero infatti che Nicky fu subito conquistato dalla bellezza semplice e dalla dolce timidezza di Alix, ma è vero anche che Alix non era certo insensibile al fascino naturale del giovanotto.
Nicky aveva sedici anni, ma ancora tanta voglia di divertirsi e di giocare coi fratelli minori; come suo padre, amava la vita all'aria aperta, l'esercizio fisico, le lunghe passeggiate a contatto con la Natura. Era di carattere mite, dolce, molto educato e gentile, il che lo rese particolarmente caro ad Ella.

Era stato chiamato Nikolaj in onore del fratello maggiore dello zar, un tempo erede al trono e primo fidanzato di Marija/Dagmar. Nikolaj morì prima che lui e Dagmar potessero sposarsi come era programmato, e fu considerato normale che la giovane andasse in sposa al fratello che avrebbe preso il posto di Nikolaj come erede.

È curioso notare che Nicky, dallo zio di cui aveva il nome, prese il carattere dolce e buono, così diverso da quello del padre e dello zio Sergej.

Nicky riuscì, a differenza di molti, a vedere subito la fragilità e la dolcezza di Alix, nascoste dietro l'eccessiva timidezza e la caparbietà. Bastò poco perché lei gli entrasse nel cuore, seppure fosse così piccola, ancora: pochi giorni dopo il loro incontro, scrisse nel suo diario che Alix gli piaceva molto, e poi continuò a parlare di lei fino a dichiarare esplicitamente: “Ne sono innamorato”.

Fu per questo che, la sera in cui si svolse l'ultimo ballo per i bambini, la sera prima della ripartenza di Ludwig e della sua famiglia, Nicky regalò a Alix una piccola spilla.

Subito lei, non sapendo cosa fare, accettò; poi, ripensandoci, decise forse che si era esposta troppo, o forse capì il significato del gesto, e gliela restituì. Nicky la regalò a sua sorella Xenia – che non sapeva nulla della vicenda e accettò con piacere il dono – ma rimase profondamente ferito. Non poteva sapere che sarebbe stato solo il primo di molti futuri rifiuti di Alix.



Quando Ludwig e i ragazzi tornarono a Darmstadt, l'estate era al culmine, e le notti bianche di Pietroburgo al loro splendore; lasciarono Ella nella sua nuova patria, ed i ragazzi dovettero abbandonare i loro nuovi amici, pur promettendosi di rivedesi presto. Ma la Russia era lontana, e ci vorranno ben cinque anni prima che Alix possa davvero tornarci; nel frattempo, come tutti i reali di allora, si tenne in contatto non solo con la sorella, ma anche con i suoi nuovi amici con un fitto scambio di corrispondenza, in particolare con Xenia, che sembrava averla particolarmente in simpatia.
Quello che Alix non poteva sapere, era che Nicky se l'era ormai impressa nel cuore e, a differenza di tante altre cose nella sua vita, non l'avrebbe dimenticata facilmente.




After Alice's sudden and tragic death, Queen Victoria decided to take care of the five children that had been left orphaned personally, as far as it was possible since she was far away from them. When Alice died, Vicky was 14, Ella 13, Irene 12, Ernie 10 and Alicky 6; in spite of the fact that Vicky was adolescent, they were all too young to be left on their own or entrusted to their father – even if Ludwig was affectionate and loved his children, he was a man after all, and a grand duke too, who had to see to his little piece of land – to nannies or governesses.

Victoria was very busy thinking about the education of her grand-children in Assia; since Alice died, all of them, at least up to their wedding, spent part of every summer with their grand-mother, more often at Osborne House, and Victoria never grew tired of writing loads of letters to her son-in law and her grand-children, in order to give them advice about everything.

When Alice died, her dad, Prince Albert, had passed away almost twenty years before, but Victoria hadn't come out of mourning – and never would for the rest of her life – nor had the gloomy, dismal atmosphere disappeared from the royal building.

Alice's children, then, went from an ugly, dark and cold castle, which suddenly became lonely and gloomy after the tragedy – the one in Darmstadt – to an atmosphere which wasn't really more cheerful when they paid visit to their grand-mother. After all, Alice's children spent their childhood and youth in a world in which the dead were more present than the living people and influenced the life of those who stayed: when somebody died, those who had loved them would have lived in their eternal memory.


The years Alicky spent under Victoria's influence (22 in total, including the years Alice was alive) were those who really influenced her personality and her Weltanschauung, more than for her elder siblings because of her age when her mother died. Alix was Victoria's favourite grand-child, the one Victoria cared after more and whom she personally brought up; for this reason Alix was brought up, more than her sisters, with the rigid and puritan principles of Victorian England, which made her a cultivated and intelligent, independent and witty woman, but also very bound to the principles of family and motherhood, deeply convinced of the truth of ideas like prudery, respectability and ineluctability of faith.

The etiquette of the court and everything that it included – obligations, duties, prohibitions – and the idea itself of noblesse oblige were deeply inculcated upon Alix by Victoria since she was a child. Victoria wanted her favourite grand-daughter to become an enviable and imitable example of noble perfection: the quintessence of princesses.

The summer weeks she spent with the Queen, and the frequent visits during the rest of the year, led to a positive improvement for Alix and her siblings; while in Darmstadt they lived a lonely life that was scanned by lessions and was characterised by the lack of company of their peers, the visits they paid to Victoria meant company.

Victoria bore nine children (Victoria, Bertie, Alice, Alfred, Helena, Louise, Arthur, Leopold, Beatrice), who all visited her frequently with their family, which meant that Alix and her brothers and sisters spent their summer holidays with tens of cousins.

Strictly speaking (numbered in general, without paying attention to the year they were born):

  1. Wilhelm (the future Kaiser Wilhelm II), Charlotte, Heinrich, Viktoria, Waldemar (who died in 1879), Sophie and Margarete, daughters of Victoria's first-born daughter, Princess Victoria, and Frederick III of Prussia, first Kaiser of unified Germany. They had had another child too, Sigismund, who died before Alix's birth.

  2. Albert Victor (Eddie), George (Georgie – the future King George VI), Louise, Victoria and Maud (Alexander died when he was hardly a month old), children of the Prince of Wales and heir, Bertie, and his wife, Princess Alexandra of Denmark, the future Queen Alexandra.

  3. Alfred (Affie), Marie (Missy – the future Queen Mary of Rumania), Victoria Melita (Ducky), Alexandra, Beatrice (Baby Bee), children of Prince Alfred and the Grand Princess Maria Aleksandrovna of Russia (Tzar Alexander II's daughter).

  4. Christian Victor, Albert, Helena Victoria and Marie Louise, Helena and Prince Christian of Schleswig-Holstein's daughters.

  5. Margaret (“Daisy”, the future Queen Margareta of Sweden), Arthur and Patricia (Patsy), Arthur and Louise Margaret of Prussia's children.

  6. Alice, Charles Edward (Charlie, who was born after his father's death, who was hemophiliac), children of Leopold and Princess Helena of Waldeck and Pyrmont.

  7. Alexander, Victoria Eugenie (future Queen of Spain), Leopold, Maurice, Beatrice and Henry of Battemberg's children.

For very evident reasons, then, Queen Victoria was called “the granny of Europe”: moreover, because of her numerous offspring, she had a great deal of grand-children (42 in all); many of them became kings or queens, often after they got married: Wilhelm became Kaiser (Wilhelm II, 1888-1918), Georgie King of England after his father (George V, 1910-1936), Missy Queen of Rumania, Daisy became Queen Margareta of Sweden, Victoria Eugenie Queen of Spain and, which is more important for us, Alicky became Empress of all Russian lands with the name of Aleksandra Fëdorovna.


In spite of her cheerfulness and sweetness, since she was a child Alicky had shown another side of her character, which was less simple and less lovable: as a matter of fact she had inherited from Alice an eccessive sensitivity and emotivity, touchiness and pride. For instance, instead of admitting she had been hurt, she withdrew into herself. She had a marked tendency to gloom, partly inherited from her mother, partly increased by the atmosphere in which she had been brought up, where people kept on talking about loving people who had died, about Death and about reunion with them in Heaven; this would influence not only the gloomy disposition of adult Alix, but also her inclination to misticism that would help her find her faith in Orthodoxy.

As it was written above, Alicky and her brothers and sisters didn't lack company, at least within the family – as far as the summer time in England was concerned. Even though Alice's children didn't like some cousins (like Wilhelm, who was said to be too intrusive and self-confident, or Missy, who never really liked Alicky, despite having a friendly relationship with her), many others became good friends, sometimes for all their life.

Alice and Ludwig's kids were deeply bound with each other too; as a matter of fact, when the elder daughters became women and Victoria began looking for a husband for them, the separation was traumatic for all of them, especially for Alix who, being the youngest, was not only cuddled by everyone, but also the last one to get married, seeing her brothers and sisters leaving one after the other until she was alone with her father in the cold and gloomy New Palace, in 1833. Fortunately, it was just for a few months, before she became bride and mother in her turn.


The first to get married was, unsurprisingly, the first-born Viktoria.

In 1833, when she got engaged to a cousin, Luis of Battemberg, who lived in England, Vicky was 21 and was very beautiful – in spite of the fact that Ella and Alicky were considered the most beautiful girls in the family and in Europe that time.

Ludwig didn't agree with the marriage, partly because Luis, despite being noble, didn't have much money, partly because he didn't accept that his daughters were adults and the time had come for them to leave in order to have their own family. Moreover, the idea that Vicky, the eldest and most responsible one (and therefore his favourite company), would have lived abroad seemed to dismay him.

To get over the loss, the very evening when Vicky got married, on 30th April, Ludwig decided to marry his lover, Alexandrine De Kolemine, who divorced from her first husband. However his choice stirred up such a scandal that he was forced to annul the marriage, at least officially, especially under his mother-in law's pressure – but his relationship with De Kolemine went on for all their life.

That year it was just the beginning of Ludwig's losses; when Vicky moved to England, it struck everybody that she was escaping very far away, but she wasn't the one of the sisters of Hessen-Darmstadt that would move the furthest. The contrary is true.

Just a month and a half after Vicky's marriage, Ella, who was hardly 20 years old, got married too – and this separation was even heavier than the previous one not only for Ludwig, but also and chiefly for Alix.

Ella, aged 19, was considered one of the most beautiful women in Europe; she combined her legendary beauty with an irresistible natural charm and a sweet, accommodating temper. This made her adorable for anyone.

For these reasons, Ella had had a lot of admirers for a long time; her cousin Wilhelm, for example, who studied at the University in Bonn at the time, was head over heels in love with her: he visited her in Darmstadt every weekend, wrote her passionate letters and gave her flowers. However Ella found him disgusting and refused his proposal, softly and gently. Wilhelm, however, told that Ella broke his heart and that he never got over it – nor did he stop loving her. It is said that he cried like a baby when he heard about her death.

Wilhelm wasn't the only one: many other men, more or less noble, lost their mind for her, but Ella was looking for something else and nobody seemed to be able to really fascinate her.

When she told her family that she accepted the proposal of a cousin, the Grand Prince Sergej Aleksandrovič of Russia – younger brother of tzar Alexander III – everybody was surprised. Sergej and Ella had known each other for years, being close relatives, and Sergej had never hidden his desire to marry his cousin; Ella, however, had always refused, since she considered him nothing more than a brother.

As Ella would tell afterwards, it was when Sergej was left orphaned that she began considering him differently: being an orphan herself, she was able to understand his grief, and this brought them closer to each other. When Sergej proposed to her for the second time, Ella accepted joyfully and reacted with enthusiasm to the idea of radically changing life becoming the wife of a Romanov.

Due to the great difference between the magnificence at the German court and the Russian one, Sergej insisted on the fact that the marriage should take place in Russia and not in the bride's country, contrary to the tradition. Ludwig agreed with that and began getting the family ready for the long journey to Saint Petersburg, where Ella came in touch with her new world and the Romanovs' luxuriant Byzantine court.

Alix was barely 12 – just a child – and was very curious and excited about visiting such a new and exotic place. Obviously she couldn't know that, thanks to the engagement of her favourite sister, she would have met the love of her life – and her future country of adoption.


The Russian court was the most powerful and magnificent one in the world but, despite that, it was wrapt in mystery from the other courts' point of view; the customs were so different from the ones of the other European courts that they all though of Russia as being a distant, exotic place – the orthodox religion, the Asiatic traditions, the Byzantine magnificence and all its gold and silver.

In the centuries before there had been a great deal of marriages between Russian and European brides. It wasn't the first time that a German princess got married to a noble Romanov, quite the contrary is true, nor was it the first time that the bride of a great prince or a future tzar came from the Hessen-Darmstadt house.

When Ella and Sergej got married, Sergej's eldest brother, Alexander III, was tzar. He had been reigning for three years, namely since his father, Alexander II “the liberator”, was brutally killed by a group of anarchists through a bomb.

Alexander III, who was reactionary in nature and became even more reactionary after his father's assassination, ruled with an iron hand and was afraid that the rebels could harm his family.

He got married to Princess Dagmar of Denmark, who became orthodox and known as tzarina Marija Fëdorovna; she was the younger sister of Princess Alexandra of Denmark, who got married to Bertie, Alix and Ella's uncle and heir to the throne of England.

Alexander (“Saša”) and Marija (“Minnie”) had five children: Nikolaj (“Nicky”), heir to the throne, aged 16, George, 13, Xenia, 9, Michail (“Miša”), 6 and little Ol'ga, who was barely 2.

Sergej was one of the youngest brothers of Alexander and wasn't loved very much in the family because of his (well-deserved) reputation of being a despot and utterly unbearable. His character was difficult, as his brother Alexander's was, he behaved arrogantly and was always alone; in fact he was exceedingly shy and reserved, and hated the bodily contact with other people – even with relatives – to the point that he wore gloves when he risked shaking hands with somebody. It is said that his phobia was the reason why he and Ella never had children – he hated bodily contact so much that he didn't even want to touch Ella for conjugal duty (but the real reason was never made known, not even by Ella).

It seemed that he never felt at ease with anybody, not even with himself, and for this reason, but also because of his almost enigmatic character and his reserve, not only did he supply malicious rumours, but was also hated very much within his family. It is said that only his brother and his sister-in law, and then Alix, could see something good in him.

When he became governor of Moskow for his brother the tzar's will, in 1891 – he was chosen exactly because of his harshness, so similar to Alexander's one – he showed his racial intolerance especially as far as the jews was concerned, so they began to emigrate, being more and more numerous.

Alexander and Sergej got on well with each other because of their similar viewings and governmental ideals; the tzar never hid that he trusted Sergej more than any brother else.

The rest of the family and whole Russia, probably thinking that he would have chosen to get married to a woman that was similar to him, were positively surprised when they met Ella and fell in love with her, and this happened for a good reason: she was beautiful and charming in nature,well-mannered, gentle, calm and polite too; she could make everybody love her without any effort. It seemed almost impossibile that such a sensitive and angelic creature accepted the proposal of a man like Sergej.


Ludwig's family got to Saint Petersburg by train a short time before the wedding; the journey lasted three days and Alix observed with curiosity the landscape which changed continuously outside the window, becoming more and more foreign to her.

The tzar and the tzarina accommodated the Hessen-Darmstadt family in Petrghof, a summer resort by the Gulf of Finland, about 25 km East of Saint Petersburg, in a residence called “The Cottage”. The name may evoke a little, modest residence: on the contrary, it was a big, roomy Victorian villa with a merry, primrose-colour facade, which was used precisely to receive visitors.

Not only Ella and Sergej joined them, but also Marija and Alexander with their children. The kids socialized immediately: Nicky, Xenia, Georgij and Michail ganged up with Alix and Ernie and had a lot of fun playing on the beach.

The adults noticed from the first time the clear preference Nicky had towards little Alix; it could seem strange since Alix, who was barely 12, was only a child while Nicky, aged 16, was already an adolescent, almost a man; however their liking was immediate, spontaneous and deep and, which is more, mutual: on the one hand, Nicky was immediately seduced by Alix's simple beauty and her sweet tenderness, but on the other hand, Alix was attracted by the natural charm of the guy.

Nicky was 16 but he still wanted to have fun and play with his younger brothers and sisters; like his dad he loved life in the oper air, working out, long walks in contact with Nature. He was gentle, sweet, very well-mannered and polite, which Ella especially liked.

He was called Nikolaj in honour to the eldest brother of the tzar, who once was heir to the throne and Marija/Dagmar's first fiancé. Nikolaj died before he and Dagmar could get married as it was organised, and it was normal that the girl became the wife of the brother that would have taken Nikolaj's place as the heir.

It is curious that Nicky took the sweet and gentle character of the uncle who was so similar to him, while he was different from the father and uncle Sergej's one.

Unlike many others, Nicky was able to immediately notice Alix's weakness and kindness, which were hidden behind her excess shiness and her stubbornness. Little effort was enough and he opened his heart to her, even though she was still so young: a few days after they met for the first time, he wrote in his diary that he really liked Alix and then he went on talking about her until he explicitly said: “I fell in love with her”.

For this reason, the night in which the last ball for the children took place, the night before Ludwig and his family went back, Nicky gave Alix a small brooch.

She immediately took it, not knowing what to do; then, thinking it over, she decided that maybe she had compromised herself, or maybe she understood the meaning of his act, and gave it back to him. Nicky gave it to her sister Xenia – who didn't know anything about what was going on and accepted the gift with pleasure – but he was deeply hurt. He couldn't know that he was just the first one out of a long series of admirers Alix refused.


When Ludwig and the kids came back to Darmstadt, the summer and the nights in Saint Petersburg were at their peak; they left Ella in her new country, and they had to leave their new friends, even though they promised to see each other soon. However Russia was far away and it took Alix five years to go there again. In the meantime, like all royals at the time, she kept in touch not only with her sister, but also with her new friends through loads of letters, above of all with Xenia, who seemed to like her particularly.

What Alix couldn't know was that Nicky took to her and, unlike many other things in his life, wouldn't have forgotten her easily.


Notes to the pictures:

  1. Queen Victoria (sits) with the grand-daughters, Alice's daughters: Alix is sitting in front of her grand-mother. Behind, from the left: Irene, Vicky, Ernie, Ella. Around 1879

  2. From the left: Ella, Irene, Alix and Vicky, around 1879

  3. Alix, around 1878

  4. Ludwig with his children, around 1870. From the left: Irene, Ella, Alix, Vicky, Ernie.

  5. Vicky, 1884

  6. Vicky and Luis, 1884

  7. Madame De Kolemine

  8. Ella, around 1884

  9. Ella, 1883

  10. Alexander III and his family, around 1888. In the back, from the left: Miša, the tzarina, Nicky, Xenia, Georgij. In the front, the tzar with Ol'ga

  11. Sergej, around 1884

  12. Ella and Sergej a short time after they got married, 1884

  13. The Hessen sisters, 1885, from the left: Irene, Vicky, Ella, Alix

  14. The Cottage in Peterhof, nowadays

  15. Nicky, around 1885

  16. Ella and Sergej, 1886



Nota alle immagini:

  1. La regina Vittoria (seduta) con le nipoti, figlie di Alice: Alix siede davanti alla nonna. Dietro, da sin. Irene, Vicky, Ernie, Ella. 1879 ca.

  2. Da sin. Ella, Irene, Alix e Vicky, 1878 ca.

  3. Alix, 1878 ca.

  4. Ludwig coi figli, 1870 ca. Da sin. Irene, Ella, Alix, Vicky, Ernie.

  5. Vicky, 1884

  6. Vicky e Luis, 1884

  7. Madame De Kolemine.

  8. Ella, 1884 ca.

  9. Ella, 1883

  10. Alessandro III e la sua famiglia, 1888 ca. Dietro, da sin. Miša, la zarina, Nicky, Xenia, Georgij. Davanti, lo zar con Ol'ga.

  11. Sergej, 1884 ca.

  12. Ella e Sergej poco dopo il loro matrimonio, 1884.

  13. Le sorelle d'Assia, 1885: da sin. Irene, Vicky, Ella e Alix.

  14. Il Cottage di Peterhof, ai giorni nostri.

  15. Nicky, 1885 ca.

  16. Ella e Sergej, 1886